Fake news

Fake News

Fake news: significato

Fake news è un termine della lingua inglese che indica notizie distorte, ingannevoli o palesemente false, pubblicate sui canali tradizionali o digitali, con la volontà di creare informazione distorta o disinformazione.

Bufale, fake news, e post-verità sono solo alcuni dei termini equivalenti, utilizzati per indicare notizie non veritiere. Da qualche anno, l’accesa polemica vede fazioni contrapposte tra chi crede che la notizia falsa non esista del tutto ma esistano solo interpretazioni e chi invece chiede una regolamentazione più stringente soprattutto per le notizie e le informazioni sul canale del web.

Ciò accade soprattutto per il fatto che internet ha alimentato il pericolo di notizie non legate ai fatti, inventate o generate automaticamente dal web stesso, alimentando un meccanismo di agenda setting – influenza dei media sul pubblico, in base a scelte di notizie considerate appetibili in termini di audience – e di conseguenze che possono a prima vista spaventare. Infatti, mentre i media cartacei, periodici e quotidiani sono controllati e sottoposti a normative e sanzioni per quanto riguarda le fake news, il web invece è ancora in affannoso ritardo, anche se i principali attori del digitale si stanno muovendo per arginare il problema. Questo ritardo ha a che fare con la garanzia della libertà di espressione e la difficoltà di controllare la provenienza delle notizie, le fonti, e l’autore.

Il problema principale si incontra principalmente sui social media, anche a causa di pratiche spinte di social media marketing troppo spinte, e, in particolare, sui social network come diffusori virali di contenuti spesso a base di fake news, oltre che sulla difficoltà del debunking (attività di confutazione) soprattutto come pratica sociale.

Contro la disinformazione o l’informazione distorta, si è comunque formato un network importante fondato tra gli altri da Facebook e Mozilla: il News Integrity Initiative della CUNY Graduate School of Journalism di New York che, con svariarti milioni di dollari, cerca di promuovere l’informazione accurata e non mistificante. In qualche modo, tutti i colossi del web si sono inoltre mossi in questa direzione.

 

Fake news: esempi

Qualche esempio di fake news può rendere l’idea del fenomeno.

Le scie chimiche sono un esempio di fake news e mistificazione della realtà che periodicamente ritrova il suo clamore.

La falsa morte di Britney Spears, come di altri personaggi famosi che hanno prontamente smentito la loro dipartita, è stato un altro esempio di fake news che ha destato scalpore ma, prima che venisse smentita, la notizia ha nel frattempo fatto il giro della rete.

Molti altri possono essere anche i casi di meccanismi distorti delle notizie: la carne rossa che fa male, notizia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità interpretata maldestramente dalla stampa, oppure lo zucchero di canna meno calorico; idem per i bitcoin, argomento delicato, le cui distorsioni sono in grado di avere esiti potenzialmente disastrosi per gli utenti. Certo è che comprendere il nucleo vero di una notizia falsa non è facile e nemmeno è facile e immediato comprendere la differenza tra fake news, notizie del tutto false o solo distorte.

 

Fake News: Facebook

Facebook, il Social network per eccellenza, è uno dei principali canali utilizzati per il Social media marketing nonché tra i maggiori imputati per la diffusione virale di fake news.

Questo accade perché è accessibile a tutti ed è facilmente utilizzabile da un ampio pubblico, che si può così sbizzarrire a pubblicare qualsiasi cosa.

Per tamponare il fenomeno delle fake news, Facebook ha da poco messo a punto un tool a fianco dei newsfeed per il riconoscimento delle notizie false, con possibilità di segnalarle. Il sistema di fact checking di Facebook si pone in questo modo l’obiettivo di concorrere ad arginare il problema, oltre al fatto che una notizia segnalata vede ridursi notevolmente l’attenzione da parte degli utenti. Questo può poi avere ripercussioni negative anche sul indirizzamento verso siti che, proponendo una notizia falsa ma gustosa, sperano di ottenere guadagni di visibilità e impennata di impressions (numero di volte che una pagina web viene visualizzata dagli utenti).

Fake news: Google

Anche la piattaforma Google è uno degli strumenti principe sfruttati per la diffusione di fake news ed esistono veri e propri maestri in quest’arte, grazie alla profonda conoscenza degli algoritmi che caratterizzano il noto motore di ricerca

E anche il colosso Google si è mosso in direzione della verifica delle fake news offrendo il tag fact check sulle pagine che contengono contenuti veritieri e corretti. Questo sia per Google News sia per Google Search, dove è possibile valutare anche la veridicità e dove l’utente ha a disposizione uno snippet (codice sorgente) con informazioni aggiuntive sulla verifica. Un lavoro enorme e ingegnoso che solo la grande madre dei search engine può permettersi.

 

Fake news: Wikipedia

Naturalmente, anche Wikipedia, l’enciclopedia libera e generata gratuitamente da utenti preparati, si è mossa per contrastare la valanga di bufale e fake news su internet. Complice anche la vittoria di Trump alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti e l’avvento della “post verità”, il fondatore di Wiki ha aperto WikiTribune, al momento nella sua versione pilot, che funziona al rovescio rispetto al solito lavoro redazionale tipico dell’enciclopedia: esperti verificatori di fonti controllano la veridicità della notizia del giornalista. Un po’ quello che fanno gli utenti di Wikipedia modificando eventuali errori delle voci dell’enciclopedia.

 

Fake news nella storia

Si può dire che le fake news sono in mezzo tra il lavoro di controllo delle fonti, che necessita di preparazione, cura e tempo, e le conseguenze potenzialmente dannose di alcune notizie che, soprattutto in epoche in cui gli strumenti di verifica erano scarsi, potevano avere conseguenze enormi e essere utilizzate in maniera fraudolenta da chi ne aveva interesse.

D seguito alcuni esempi eclatanti di fake news storiche: I Protocolli dei Savi di Sion di inizio ‘900, un falso documentale che aveva l’obiettivo di smascherare un ipotetico complotto ebraico e la Donazione dell’imperatore Costantino dei domini dei territori dell’impero romano d’occidente,  grazie alla quale la Chiesa aveva ingiustificatamente fondato il  proprio potere temporale in quella zona, sono solo due dei tanti esempi di bufale e fake news di cui è contaminata la storia.