Girofondo bancario: cosa significa e come si esegue

Girofondo bancario: cosa significa e come si esegue

Può essere importante comprendere le differenza tra alcune tipologie di operazioni, importanti soprattutto quando riguardano il trasferimento di somme di denaro.

Il significato di giroconto, ad esempio, è spesso confuso con quello del girofondo o, ancora, col bonifico ma presentano delle differenze importanti, pur sottili, che ogni risparmiatore è opportuno che conosca.

 

Girofondo bancario: cosa significa

Per girofondo bancario si intende un trasferimento di fondi da una banca verso un’altra banca destinataria.

In genere, la teoria tende a identificare il girofondo bancario con il trasferimento di fondi, da una banca ad un’altra differente, di uno stesso intestatario.

Nel girofondo, pertanto, i codici ABI (Associazione Bancaria Italiana – coordinate che consentono di identificare l’istituto bancario e che vanno a comporre la stringa numerica del conto corrente e, in seconda battuta, dell’IBAN) dell’azienda di credito ordinante e di quella destinataria sono diversi.

I tempi per finalizzare un girofondo bancario sono normalmente brevi ma vi possono essere delle differenze legate ad alcuni fattori e in base alle varie banche: in generale, è possibile considerare all’incirca un intervallo di tempo da uno a tre giorni lavorativi.

Tale operazione può avvenire in compensazione, allorché si esegua una contabilizzazione delle posizioni di credito e debito sui conti accentrati in Banca d’Italia o sui conti correnti di corrispondenza.

 

Girofondo e giroconto: differenze

La differenza tra girofondo e giroconto è abbastanza sottile e, in genere, dai più poco considerata nella teoria e nella pratica.

Nel caso del giroconto, gli elementi fondamentali sono il fatto che l’intestatario dei fondi e dei due conti correnti interessati dall’operazione sia lo stesso e, normalmente, che anche la banca sia unica.

Il giroconto bancario viene infatti definito come un trasferimento di fondi da un conto corrente ad un altro di uno stesso intestatario presso il medesimo istituto creditizio: nel giroconto, pertanto, i codici ABI della banca che ordina il trasferimento di fondi e di quella destinataria sono coincidenti.

Con il termine di giroconto, si può in genere anche fare riferimento al trasferimento di somme di denaro da un conto corrente bancario ad un libretto di deposito legati al medesimo intestatario e/o viceversa.

La teoria non fa spesso distinzione tra girofondo e giroconto, indicando con quest’ultimo anche il trasferimento di fondi di uno stesso intestatario indifferentemente tra due banche diverse o presso la stessa banca.

La differenza tra queste due tipologie di operazioni, invece, risiede fondamentalmente nel fatto che, nel giroconto, il trasferimento di conti è effettuato tra conti della stesso istituto creditizio. Nel girofondo, invece, il trasferimento è effettuato tra i conti correnti di uno stesso intestatario ma dislocati in banche differenti.
Il bonifico bancario riguarda invece il trasferimento di fondi tra due intestatari di due conti differenti

Per completezza, nell’ambito delle definizioni bancarie relativo alle operazioni di trasferimento fondi, occorre annoverare anche il termine postagiro, che altro non è che un giroconto effettuato tra due conti correnti postali.

 

Girofondo Libretto Smart

Quando si considera anche Poste Italiane tra i soggetti coinvolti nelle operazioni di trasferimento di fondi, aumentano le definizioni.

Ad esempio, non bisogna confondere il girofondo bancario con quello che viene solitamente definito come  girofondo postale.

Presupposto di tale tipologia di operazione è il possesso di un libretto di risparmio chiamato Smart, presso Poste Italiane.

I libretti di risparmio possono essere considerati, in parte, strumenti alternativi rispetto al conto corrente bancario, più semplici e meno costosi ma con anche meno funzioni: ad esempio, non sono caratterizzati da un IBAN (International Bank Account Number – il codice che identifica in maniera univoca il conto corrente dell’intestatario) e, quindi, non potrebbero essere destinatari di bonifici; in realtà, ne sono caratterizzati i libretti nominativi, postali e bancari, ma in questo caso l’IBAN è strettamente legato all’accredito della pensione o ad altri eventuali accrediti di somme di denaro da enti pubblici.

Dal 10 luglio 2014, tuttavia, chi è allo stesso tempo possessore sia di un conto corrente bancario sia di un libretto di risparmio postale nominativo ordinario Smart può associare a quest’ultimo l’IBAN del conto per ricevere bonifici sul libretto di risparmio o, in altre parole, può trasferire somme di denaro solo dal proprio conto corrente al proprio libretto. Questo discorso vale anche se si tratta di conto corrente cointestato, a patto che sia un conto corrente bancario intestato alla stesso soggetto titolare del libretto.

Il girofondo postale è dunque un trasferimento di fondi ammesso solo per i titolari di libretti Smart che siano anche titolari di uno o più conti correnti postali e, ovviamente, anche di uno o più libretti di risparmio postali nominativi ordinari.

In conclusione, recandosi presso qualsiasi ufficio postale dislocato sul territorio o utilizzando la app Risparmio Postale e con i servizi online RPOL (Risparmio Postale Online) è pertanto possibile effettuare operazioni di girofondo senza alcuna spesa accessoria e trasferire danaro dal libretto Smart a quello nominativo ordinario e viceversa e/o dal libretto Smart al conto corrente postale e viceversa.

 

Girofondi Banca d’Italia

Altro soggetto interessato dalle definizioni di cui sopra è la Banca d’Italia, l’istituto bancario centrale di diritto pubblico della Repubblica Italiana.

Quando è coinvolta la Banca d’Italia, è buona norma non confondere l’operatività del girofondo con le modalità descritte sopra.

I girofondi Banca d’Italia hanno infatti un’accezione diversa rispetto alle medesime operazioni effettuate da privati, in quanto fanno riferimento ad un discorso più ampio e articolato.

Per queste operazioni, si fa riferimento al concetto più ampio di tesoreria unica (cfr. circolare n. 11 del 24 marzo 2012 della Ragioneria dello Stato) che riguarda principalmente pubbliche amministrazioni quali regioni, province, comuni e alcuni altri enti pubblici.

La circolare specifica che i pagamenti tra enti pubblici devono essere disposti solo con girofondi fra le Contabilità Speciali aperte presso la Banca d’Italia.

Vengono attivati quindi dei sotto-conti fruttiferi delle contabilità speciali di tesoreria unica presso Banca d’Italia intestati ai singoli enti, per permettere a questi ultimi la gestione delle entrate proprie.