2022: gli investimenti disponibili sul mercato finanziario

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Quello che stiamo vivendo è un anno particolare, per tutta una serie di eventi che stanno agitando lo scenario internazionale, sia dal punto di vista politico che finanziario.

Ciò non toglie che si possano sempre effettuare investimenti per far fruttare i propri risparmi e ritrovarsi, domani, con una somma maggiore di quella versata.

Certo bisogna effettuare scelte ponderate, dettate dalla giusta consapevolezza dei rischi che si corrono.

Se è vero, infatti, che con un maggiore rischio si hanno maggiori possibilità di guadagno, è pur vero che in questo modo ne consegue anche un aumento delle possibilità di perdere quanto accantonato.

È importante informarsi, a prescindere dal budget che si intende investire e raccogliere tutti i dati e le notizie più utili.

Se ad esempio ti stai ponendo domande del tipo “a chi posso rivolgermi per investire 20.000 euro?” O “qual è l’investimento meno rischioso per i miei risparmi” stai partendo col piede giusto, perché tutto quello che devi fare, prima di avviarti, è collezionare dati, bilanci, prospetti, notizie e informazioni prima di affidare i tuoi risparmi alla fortuna. Proviamo, dunque, a effettuare una breve disamina di possibili investimenti da effettuare nel 2022.

Obiettivi prima di tutto

Prima di intraprendere qualunque investimento è bene fissare degli obiettivi, che variano in base alle proprie esigenze, al budget disponibile e alla propensione al rischio.

Non tutti gli investimenti vanno bene per tutti, per qualcuno andranno bene le obbligazioni, per altri saranno perfette le azioni, per altri ancora i prestiti garantiti, dipende appunto dalla volontà e dalle necessità soggettive.

Prima di concentrarsi su prodotti e strumenti finanziari, meglio chiarirsi le idee su quello che ci si aspetta dal finanziamento e porsi quindi degli obbiettivi ben definiti.

Quali sono gli investimenti disponibili sul mercato?

Di prodotti finanziari su cui distribuire le proprie risorse ce ne sono davvero tanti e ognuno contempla pro e contro.

I prestiti alle aziende per brevi periodi sono, ad esempio, un’alternativa a cui pochi pensano; non prevedono alcuna intermediazione bancaria e possono risultare interessanti per chi ha somme medio-alte da investire, magari in progetti interessanti, ed è disposto ad assumersi un certo grado di rischio.

Se i rendimenti possono essere elevati, tra l’8 e il 10%, anche il rischio lo è e bisogna tenerne conto.

Se il budget da investire prevede piccole somme, invece, esistono strumenti meno rischiosi, come i fondi di deposito, che possono essere valutati in base a due variabili principali, il tasso di interesse proposto dalle diverse banche sui diversi tipi di fondo e la durata del vincolo, che di solito è proporzionale rispetto alla rendita. L’aspetto più importante è che questi fondi sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, il che riduce il rischio.

Anche le piattaforme di crowdfunding per piccoli investimenti possono risultare interessanti, perché prevedono un capitale di partenza al quanto basso. Si può iniziare anche solo con 50-100 euro.

Anche gli investimenti in startup innovative prevedono un budget di partenza basso. Si può accedere attraverso l’Equity Crowdfounding, piattaforme regolamentate dalla CONSOB su cui si può iniziare a investire anche poche centinaia di euro, selezionando uno dei progetti di maggior interesse e acquisire quote aziendali con forti possibilità di crescita e ritorno sull’investimento effettuato.

Gli aspetti positivi di quest’ultima tipologia di investimenti sono molto interessanti, perché prevedono anche agevolazioni fiscali con detrazioni fino al 30% su IRPEF E IRES, ma anche importanti rivalutazioni delle quote, dividendi annuì e completa assenza di burocrazia.

Il trend in assoluto più interessante, in questo momento, è forse rappresentato dagli investimenti nella Green Economy, a cui imprese e investitori si stanno approcciando sempre di più, soprattutto a seguito degli ultimi avvenimenti politici.

Riqualificazione energetica, riduzione di sprechi e consumi sono il futuro delle aziende e possono quindi rappresentare una fonte di investimenti interessante in termini di rendimenti.

Obbligazioni e Buoni fruttiferi rimangono quelli meno rischiosi, perché garantiti dallo Stato, anche se prevedono comunque rendimenti molto bassi e vanno valutati attentamente in termini di convenienza, sia nel breve che nel lungo periodo. Le obbligazioni, infatti, un po’ come le azioni sono soggetti alle oscillazioni di mercato e possono contemplare un certo livello di rischio per chi li sceglie.