Crowfunding: investire con piccoli capitali a disposizione

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In questo articolo, si fornirà una rapida panoramica di nuove forme di investimento che possono non richiedere necessariamente capitali ingenti, grazie anche all’ausilio delle piattaforme digitali che hanno consentito di avvicinare ad un pubblico più vasto strumenti un tempo riservati a pochi soggetti.

Un esempio sono il Crowdfunding e il Crowdfunding nel Real Estate.

Investire piccole somme

Tenerei soldi sul conto corrente o rischiare i propri risparmi in qualche investimento? “Atroce” dilemma…

Si è concluso il rapporto di lavoro e si è ricevuta la cosiddetta liquidazione, si è venduta l’auto di cui non si aveva bisogno o una piccola proprietà è si ha a disposizione una somma non ingente: quante volte i risparmiatori si sono trovati nella situazione di pensare a dove poter investire piccole somme per evitare che le spese di gestione di un conto corrente bancario e l’inflazione erodano il proprio capitale?

Le piattaforme digitali hanno reso possibile investire piccole somme anche a soggetti privati che hanno a disposizione piccoli capitali, non necessariamente con un orizzonte temporale di lungo periodo, qualora si dovesse poi aver bisogno del denaro per qualche necessità sopraggiunta nel frattempo.

Oltre agli strumenti tradizionali, come l’oro, i titoli di Stato e i titoli azionari, i conti di deposito e i piani di accumulo, si stanno diffondendo nuove forme di investimento alla portata di tutte le tasche.

Le Criptovalute, che richiedono però un’alta propensione al rischio e una buona preparazione di base, e il Crowdfunding ne sono un esempio.

L’investimento nel Crowdfunding nel settore Real Estate, ovvero nel mercato immobiliare, può essere una nuova forma alternativa di investimento valida, senza necessariamente avere a disposizione grandi capitali: un esempio sono gli investimenti di Recrowd, per tutte le tasche.

Panoramica

Tenere i propri risparmi sul conto corrente bancario è diventato antieconomico, a causa di spese di gestione e tasse (es. imposta di bollo) che ne erodono il valore; altro elemento che, seppur apparentemente invisibile, concorre notevolmente al processo di erosione è l’inflazione, che è attiva anche quando la decisione è di accumulare i propri risparmi senza l’ausilio di una banca, ovvero in casa…

Di seguito gli strumenti più o meno tradizionali che consentono di investire piccoli capitali, su ci non ci si dilungherà, rimandando ai link ad altri articoli per approfondimenti:

  • Oro – ritenuto una soluzione sicura, il bene rifugio per eccellenza;
  • Conti di deposito – forniscono la possibilità di investire somme di denaro che vengono custodite con un vincolo temporale a scelta, con conseguenti interessi (sempre più al ribasso) maturati a vantaggio del contraente;
  • Titoli di stato e azionari – strumenti classici, per i quali le piattaforme digitali hanno consentito di abbattere parte dei costi di intermediazione, rendendoli più accessibili;
  • ETFExchange Traded Funds gestiti da professionisti del settore;
  • Criptovalutemoneta elettronica creata con algoritmi attraverso la rete, con cui viene gestito il passaggio di proprietà di frazioni di questa moneta tra i legittimi proprietari in modo anonimo, attraverso portafogli elettronici;
  • Polizze vita – fondamentalmente dei piani di accumulo del risparmio, con alcune caratteristiche, tipo l’impignorabilità e una qualche forma di assicurazione sulla vita.

Le piattaforme digitali hanno reso possibile investire piccole somme in strumenti un tempo riservati solo a grandi investitori o in nuovi strumenti: sono un esempio il Crowdfunding e il Crowdfunding nel Real Estate.

Crowdfunding

Il Crowdfunding è un termine della lingua inglese, composto dalle parole crowd, che significa folla, e funding, ovvero finanziamento.

Questa forma di investimento e finanziamento allo stesso tempo vede il suo nascere all’inizio del ‘900 negli Stati Uniti e si è diffusa in Italia a partire dalla metà del 2000 con alcune piattaforme online.

In buona sostanza, Il Crowdfunding consiste in un processo di raccolta di fondi da parte di persone interessate a una medesima a idea o a un medesimo progetto, per lo più attraverso una piattaforma digitale. Grazie al Crowdfunding, i soggetti coinvolti, dunque, sono sostenitori di progetti o idee altrui – spesso non profit – attraverso piccoli contributi che, insieme, consentono al progetto di raggiungere l’obiettivo di budget che ci si è prefissati. Si può definire come una pratica di microfinanziamento dal basso verso l’alto: in questo modo, anche se non si hanno a disposizione grandi capitali, il Crowdfunding consente di partecipare a progetti anche di un certo peso, nell’ottica che l’unione fa la forza.

È anche un modo per differenziare i propri investimenti, inserendo a portafoglio iniziative nuove.

Gli esempi e i settori possono essere di svariato tipo: dall’arte, alla cultura, alla ricerca scientifica, ai progetti umanitari e all’imprenditoria in generale.

Crowfunding nel Real Estate

In genere, l’investimento nel Real Estate (mercato immobiliare) è sempre stato considerato sicuro, anche se tendenzialmente rivolto a investitori con capitali sopra a una certa soglia, che consentissero l’acquisto di immobili, la ristrutturazione e l’attività di vendita connessa. Il Crowdfunding nel Real Estate consente di abbassare questa soglia, grazie alla possibilità di avere a disposizione le piccole somme di molti in un progetto immobiliare comune. Grazie all’ausilio di una valida piattaforma digitale, è anche un modo per abbattere i tempi di raccolta fondi e sviluppare progetti più rapidamente, senza la burocrazia normalmente legata a un finanziamento bancario classico.

Ad esempio, il progetto che richiede il Crowdfunding nel Real Estate può riguardare una semplice riqualificazione edilizia o nuova costruzione, commerciale o residenziale che sia.

Le tipologie di investitori di Crowdfunding nel Real Estate possono essere suddivise in due categorie:

  • i cosiddetti operatori Equity che, in base all’importo messo a disposizione, diventano a tutti gli effetti titolari della percentuale corrispondente di quote societarie del soggetto che ha richiesto il finanziamento;
  • gli operatori Lending, con caratteristiche più vicine a quelle di un finanziamento, dato che ricevono un rendimento commisurato all’importo finanziato, a patto che il progetto vada a buon fine.

Per grossi progetti, il Crowdfunding può essere richiesto anche solo per una quota parziale, in genere corrispondente al 10-30% dell’importo totale dell’investimento.

A patto che il progetto vada a buon fine, il ritorno per il piccolo investitore è solitamente una percentuale commisurata al suo contributo.

Ovviamente, dato che la riuscita dell’iniziativa di finanziamento è il primo obiettivo, occorre informarsi bene sulla solidità del progetto e sottoscrivere contratti con piattaforme affidabili.