I mercati europei seguono quelli statunitensi dopo il crollo di Silvergate Capital

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Questa mattina i principali listini europei sono in territorio nettamente negativo, seguendo l’andamento dei mercati statunitensi degli ultimi giorni. Il FTSE MIB di Piazza Affari è in calo del 2,18%, mentre tutte le principali piazze europee registrano pesanti perdite.

Il nervosismo degli operatori sembra essere legato alle forti oscillazioni registrate nell’ultima settimana sui mercati finanziari statunitensi, trainate dal crollo di Silvergate Capital, una banca operante nel settore delle criptovalute, di cui la holding di riferimento, la Silvergate Capital Corporation, ha annunciato la chiusura.

La situazione della SVB

Inoltre, la notizia della vendita del gruppo finanziario SVB, secondo quanto riportato da CNBC, ha contribuito a generare incertezza. Le fonti interpellate dalla testata hanno dichiarato che i tentativi della banca di raccogliere capitali per compensare le perdite subìte sulle obbligazioni sarebbero falliti, e il gruppo avrebbe dunque assunto consulenti per valutare una potenziale vendita. Nella seduta odierna, i titoli della banca sono in calo del 62%, e la SVB è stata sospesa dalle contrattazioni a Wall Street in attesa di ulteriori comunicazioni.

L’andamento delle banche statunitensi

L’andamento sul listino dei due gruppi finanziari ha avuto ripercussioni negative sulle principali banche statunitensi, tra cui JpMorgan, Bank of America, Morgan Stanley e Goldman Sachs, che hanno registrato perdite significative. Inoltre, le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sulla possibilità di alzare ulteriormente i tassi di interesse rispetto alle precedenti previsioni hanno contribuito ad aumentare le perdite delle banche.

Report mensile di febbraio sul mercato del lavoro statunitense

È stato pubblicato il report mensile di febbraio relativo al mercato del lavoro statunitense, che ha registrato un aumento degli occupati – esclusi i lavoratori del settore agricolo – di oltre 310mila unità, un numero superiore alle stime degli analisti che attendevano un aumento di 225mila posti di lavoro. Tuttavia, i dati relativi all’occupazione di gennaio sono stati rivisti al ribasso, passando da 517mila a 504mila. Inoltre, l’aumento dei salari registrato a febbraio è stato sotto le previsioni.

Cosa rischiano le banche

Secondo Bloomberg, il rischio immediato per molte banche potrebbe non essere esistenziale, ma comunque doloroso. Le banche saranno costrette a competere più duramente per ottenere depositi offrendo pagamenti di interessi più alti ai risparmiatori, erodendo così quanto guadagnano sui prestiti. Tuttavia, le banche di medie e piccole dimensioni, in cui i finanziamenti sono meno diversificati, potrebbero subire pressioni e perdite più consistenti. Inoltre, la supervisione degli istituti bancari più piccoli è stata trascurata